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parte seconda 73

Agostino: Melior est fidelis ignorantia, quam temeraria scientia? etc.

L’acqua delle fonti non saglie mai più in alto di quello che sia il capo e l’origine ond’ella viene: onde suol dirsi, che l’acqua tanto saglie, quanto scende. Or’il nostro sapere non comincia egli da’ sensi? e questi di che altro sono capaci, che di cose fra’ termini della natura sensibile? E come vogliam noi aver di qui fontem aquæ salientis in vitam æternam, che s’interpreta della cognizione delle cose sopranaturali e divine?

Ma di coloro che dir si possono empiamente curiosi, altri vi sono, che presumon di farsi a loro stessi maestri di quello, di che il mondo fin’ora non ha avuto alcuno scolare; e aguzzando la punta de’ loro ingegni, malgrado dell’impossibile, vogliono penetrare fino al centro della verità, e vederla in sè stessa svelata e ignuda. Appena hanno bocca per succiare il latte della Fede, e già vògliono roder le ossa e cavarne la midolla. Come se già avessero inteso ciò che ha d’intelligibile la Natura, onde non resti loro che penetrare, senon ciò che ha d’occulto la Fede. Saranno Ercoli, che visto e vinto il mare, la terra, e l’inferno, potranno dire:

          Perdomita tellus, tumida cesserunt freta,
          Inferna nostros regna sensere impetus:
          Immune coelum est. Dignus Alcide labor.
          In alta mundi spatia sublimis ferar.
          Petatur ether1.

Ma mentre si rizzano su i piè, e allargano l’ali per buttarsi a voló, quanto a tempo sarebbe chi loro raccordassę il molto che pretendono e il poco a che vagliono. Chi loro dicesse a gli orecchi, come la Samaritana a Cristo: Domine, neque in quo haurias habes, et puteus altus est!

Prima che vogliate intendere cose maggiori, rispondete per grazia a questa dimanda, che vi fa San Girolamo: Perchè gli Elefanti, che sono un monte di carne, hanno sol quattro piedi, su’ quali appoggiano la smisurata mole del foro gran corpo; e le Mosche, che sono un punto vivo,

  1. Herc. furent.