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parte seconda 69

rotte e affondate tre sole galee de’ Greci, come s’egli avesse messo o Serse in fuga o il mare in ceppi, da indi in poi si fece sempre chiamare col maestoso titolo di Nettuno.

La Luna, ond’è egli, ch’essendo di nole più piccola della Terra ben quaranta volte, sembri, a giudicio dell’occhio, uguale al Sole, che pur’è maggior della Terra presso a cento quaranta volte? Senon perchè la vicinanza, che la Luna ha alla Terra, la mostra tanto maggiore, quanto il Sole sembra minore, per esserle più lontano. Ma nulla v’è, che sia sì vicino a niuno, quanto sono le proprie sue cose a ciascheduno; quindi è, che sembrano oltre misura grandi, e maggiori di quelle d’altrui, che, per essere fuori di noi, e perciò lontane da noi, si perdono in gran parte di vista.

2. I Grilli, paragonati alle Formiche, chi dubita che non sieno Giganti? Chi misura quello che sa, ancorchè pochissimo, con quello che sa chi non sa nulla, si crederà d’essere assolutamente, ciò che non è senon a paragone, dottissimo. Quei che andavano allo Studio d’Atene, dicea Menedemo1, v’andavano Maestri, vi stavano Scolari, se ne partivano Ignoranti. Non solo perchè quanto più s’intende ciò che si sa, tanto più s’intende ciò che non si sa; ma ancora perchè trovavano, in quella fioritissima assemblea de’ più nobili ingegni del mondo, confronti al loro sapere tali, che a lor paragone credevano di non saper nulla.

Questa fu l’arte, con che il savissimo Socrate dolcemente corresse la baldanza del suo Alcibiade, che ricco per paterno retaggio e per acquisto suo a gran copia di beni, ne andava sì altiero, come s’egli fosse stato un Monarca del Mondo, non un privato d’Atene. Gli fece specchio al conoscimento di sè stesso con una mappa del mondo; in cui trovata l’Europa, e in essa la Grecia, e nella Grecia a gran fatica Atene, Or qui (disse) mostrami la tua casa e i tuoi poderi; che non avendo, come tu vedi, luogo nel mondo, com’esser può che ti mettano in capo spiriti disprezzatori del mondo? Chi si crede d’essere nell’ingegno

  1. Plut. quam. prof. etc.