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parte seconda 57

quello, che in altrui ci sembra errore; e ci si potrebbe per avventura dire ciò, che molti savj e santi Vescovi dissero all’Apostata Imperadore Giuliano, che lesse e disprezzo una dottissima Apologia di Santo Apollinare: Legisti, sed non intellexisti; si enim intellexisses, non improbasses1.

Gli antichi Romani, nell’esercizio dell’armeggiare in che tenevano la soldatesca d’ogni tempo occupata, davano per prima regola di ben colpire, non iscoprirsi alla spada del nemico; sì che schermendo egli il colpo, nell’atto medesimo ferisse ove l’armi non difendevano, prima che riaver și potesse la spada dal tiro e rimettersi, con perdita di più tempi, in guardia. In qua meditatione (disse Vegezio2) servabatur illa cautela, ut ita Tyro ad inferendum vulnus insurgeret, ne qua ex parte pateret ipse ad plagam. E prima regola appunto di chi prende la penna contro d’uno Scrittore de’ essere, ove si condanna l’altrui ignoranza, non mostrare la propria. Altrimenti, se, entrando in un laberinto per cavarne chi ci va errando, voi non avete filo con che uscirne, sarete la burla di Diogene, che si rideva de’miserelli Grammatici, tutt’intesi a rintracciare gli errori d’Ulisse, mentre intanto non veggonoi proprj.

е Non bisogna prendersi a mordere altrui, inanzi che sieno nati i denti della Sapienza, che (come avvisa Aristotele) spuntano tardi. Conviene esser doppiamente fornito a Lettere e ad ingegno avendo a correggere chi errò, s) che è l’errore sia certo, e la correzione incolpabile. Ed oh quante volte avviene, che, per non essersi bastevolmente inteso il vero senso dello Scrittore, si fanno i colpi di Muzio Scevola, che, credendosi d’uccidere il Re, ammazzo il servidore! S’impugna, come detto dall’altro, ciò ch’egli nè disse nè sognò, e contro una fantasima s’armeggia alla disperata: che se, non avendo occhi di veduta bastevole, ci fossimo serviti di quegli d’un’avveduto amico, ci avrebbe fatta riporre la spada, come la Sibilla ad Enea, perchè non ferissimo indarno l’Ombre, con molta nostra fatica, e senza alcun lor danno.

  1. Sozom.
  2. L. 2. c. 12.