Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
142 | dell’uomo di lettere |
Questo è (dicono) quello stile, dono solamente d’ingegni ricchi d’alti pensieri; poichè tutto è perla strutta e oro macinato: parto d’anime sublimi; poichè, a guisa di quell’uccello dell’Indie detto Del Paradiso, mai non mette piè a terra, mai non si abbassa, ma sempre l’aria più pura, sempre il cielo più limpido e più sublime passeggia. Egli con un prezioso musaico di mille ingegnosi pensieri compone i ritratti delle cose che rappresenta; emulo di quel gran Pompeo, che trionfante (ancorchè veriore luxuria quam triumpho1) portò l’imagine del suo volto, solo di diamanti, di rubini, di zaffiri, di carbonchi, e di perle composta; con sì bel contrasto fra ’l disegno ei colori, che non si sapeva qual più ammirare, o la materia, o il lavorio. Quella Venere (quam Græci Charita vocant2, che Apelle diceva mancare ad ogni altro pennello fuorchè solo al suo, manca ad ogni altra penna fuorchè a quella dello stil concettoso, che tanto espresse e vive vi ritrà le figure, quanto sono sue proprie le vivezze. Non è ora il mondo qual’era, quando gli uomini nati dalle querce mangiavano le ghiande per confetti. Nel sapor delle Lettere egli ha oggidì il gusto sì dilicato, che vuole non solo che il licore che bee per gli orecchi (che sono le bocche dell’anima ) sia prezioso, ma che lo sia nientemeno la tazza che lo porge, sì che e la materia e la maniera di porgerla sia degna di lui. E questo stile ingegnoso appunto è quel solo, in cui turba gemmarum polumus et smaragdis teximus calices3. Quell’antica oziosa maniera di dire, che in un discorso di molte ore v’imbandisce una gran tavola, par che vi pasca, perchè vi trattiene: ma vi lascia in fine, come prima, famelico: nella maniera, che Tantalo,
In amne medio faucibus siccis senex
Sectatur undas. Abluit mentum latex,
Fidemque cum jam sæpe decepto dedit,
Fugit unda; in ore poma destituunt famem4.
Mercè che vi promettono frutti, è vi danno foglie di sole parole; e vi lasciano quanto sazj gli orecchi, tanto digiuna la mente. Ma il dir moderno, tanta varietà, tanta copia