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i dispute, del giorno, consumavano intorno a certe fanciullagini meritevoli non so se più di riso o di sferza. Mus syllaba est; syllaba cascum non rodit; Mus ergo casuem non rodit. O pueriles ineptias! In hoc supercilia subduximus? In hoc barbam demisimus? Hoc est, quod tiristes docemus, et pallidi? Gli uomini si suol dire che sono due volte fanciulli, una quando escono dalle fasce, l’ altra quando nell’ ultima vecchiaja rimbambiscono: ma chi in questa inettissime vanità occupa, per non dire consuma, la vita, non bis puer est, ut vulgo dicitur sed semper interest, quod majora ludit; disse vero Lattanzio.

A che pro sviscerarsi studiando, per tessere una tela cacciatrice di Mosche? adoperare, come Nerone reti di porpora e d’ oro, pensieri e discorsi d’ un prezioso ingegno alla pesca di Scordove e di Lasche? Quis non miretue (disse Plinio parlando de’ platani, alberi che non fruttano altro che ombra) arborem umbræ gratia tantum ex alieno petitam orbe? Sono forse sì rare in Europa le ombre; o coteste de’ platani, Perché son barbare; sono più belle, sì che mezzo a’ naufragj debba irsi a’ confini del mondo, per a la pianta che le produce? V’ è sì gran carestia d’ un ciance al mondo, o si vendon sì care, che l’ empirne mille infelici fogli v’ abbia a costare studiò, veglie, fatica, e una non piccola parte di vostra vita? S’ io posso aver pensi di sublime ingegno, che volino in alto come l’ Aquile o gli Sparvieri, per far nuovi acquisti di caccia; Perché vorrò io, che siano come le Allodole, che altra mercede d’ una faticosa salita e d’ uno stentato volo non cercano, che quell’ inutile canticchiar che finno, dopo il quale si lascia d’ alto cadere a piombo a terra, allegre e contente, come, se avessero insegnato una lezione di musica alle Sirene del cielo?

V’ è (scrive l’ Oviedo) nell’ Indie d’ Occidente gran copia di cotoni, d’ allumi, e d’ altre somiglianti ordinarie mercatanzie, di che abbondantissimo è quel paese: ma non v’ è chi degni levarle; né si cercan que’ Porti senon per caricare le navi d’ oro, d’ argento, di perle, e d’ aromati. Un viggio sì