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disprezzo. Questa è la misera sorte della Virtù qua giù nel mondo: per vene d’oro ch’ella si chiuda in petto, quanto ricca è dentro, tanto povera è di fuori: e con ciò ella mostra esser vero, che Virtù e Nudità nacquero a un parto medesimo nel Paradiso terrestre, nè mai più fino a quest’ora si sono l’una dall’altra scompagnate e divise. Si onorano le vestimenta del corpo più che i virtuosi abiti dell’animo; nè giova aver’in seno, come perle d’Oriente, Sapere e Bontà; chè se un’abito povero mostra quasi una corteccia disprezzevole di Madreperla, non v’è chi vi guardi, molto men chi vi curi.

Tutto ciò riesce vero, così nelle Lettere, come nella Virtù; perchè ancor’esse, quasi nate sotto ’l medesimo Ascendente, hanno per fatale il non ascender mai. Retrogradi truovano tutti i favori, fuori di casa tutti i beneficj, dispettosi tutti gli Aspetti, e la Parte della Fortuna senza veruna parte che non sia sfortunata.

Ora fra’ miracoli si racconta1, un Dionigi, fatto cocchiere del suo carro reale, condurre in esso per le publiche vie di Siracusa Platone; e andarne a sì gran gloria superbo, come se guidasse il carro della luce, e portasse in trionfo il Sole: un’Alessandro Severo coprire col suo manto reale Ulpiano Giurista, e fargli della sua porpora e vestimento per onore, e scudo per difesa: un Giustiniano, un Sigismondo Imperadori, e tanti altri lor pari, fare le loro Corti case proprie de’ Letterati, e le case de’ Letterati frequentare come proprie lor Corti, sostentando a grande usura la vita mortale di coloro, da cui riceveano per mercede, al nome e alla gloria, vita appresso i posteri immortale. Cotesti, una volta sì fecondi allori, ora sterili son divenuti, non solo di frutte per pascere ma ancora d’ombre per ristorare. Stanno nelle Corti, più che nella grotta d’Eolo, sotto chiave i Zefiri padri della fecondità, e venti proprj dell’età dell’oro: ne solamente s’è perduto il costume, che penes Sapientes regnum sit, ciò che Possidonio diceva essersi usato illo sæculo quod aureum perhibetur; ma di più ancora, che penes Reges

  1. Ælian. l. 4. var Hist.