Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
32 | dell’uomo di lettere |
siepi al suo podere, che dentro non vi penetrassero i fastidj e i torti di Roma. Non si travestì tanto alla rustica, che le cure civili non lo conoscessero per tormentarlo, il volontario bando, che contra sua voglia dall’ingrata Patria egli prese uscendo per non essere cacciato, si gli tenne contra essa in ogni tempo acceso nel cuore lo sdegno, che nè anco al suo spirare si spense, anzi volle serbarne eternamente il fuoco sotto le ceneri delle sue ossa, lungi dalla sconoscente Patria sepellite.
Eccovi il vantaggio d’una gran mente sopra un gran cuore. Un’uomo d’alto sapere e d’ingegno si prode, come era Scipione di mano, abbandonata o perduta Roma, avrebbe detto come Socrate fuori d’Atene: Mihi omnis terra eadem mater, omne cœlum idem tectum, totus mundus est patria. Avrebbe creduto d’uscire della città di Romolo, ed entrare, come diceva Musonio1, in quella di Giove; non fasciata d’un cerchio di mura, ma chiusa dall’ultimo convesso de’cieli, ampia sì, che vi si parla in tutte le lingue, perchè tutte le nazioni d’ogni clima comprende; e tanto nobile, che i suoi Senatori sono gli Dei del cielo, e il suo popolo sono anche i Senatori della terra. Sarebbe uscito di Roma, come i piccoli ruscelletti, che dalle anguste rive, fra i cui confini s’andavano miseramente strisciando su per la terra, nell’entrar che fanno in mare (dove non si perdono, come sel crede il volgo), di ruscelli che prima erano appena aventi un sottil filo d’acqua, diventano anch’essi mare, e, stesi fin dove egli s’allarga, possono dire di toccare i termini dell’uno e dell’altro mondo. Ma virtù ci vuole d’una gran niente, che si rechi a viltà amar più la schiavitù d’un canton della terra, che la libertà de gli affetti e de’ pensieri che la fa padrona del mondo.
Chi è tale lungi dalla Patria, fa come la Luna, che quanto più si dilunga dal Sole, tanto più si riempie di luce: e vedendo gli accrescimenti e gli acquisti di nuova Sapienza che fa nell’uso domestico d’uomini maggiori di lui, non può di meno che non dica, come Alcibiade
- ↑ Apud Stob. de exil.