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CAPITOLO XXI.

Pro tribunali.

La mattina del penultimo giorno di ottobre (che, per amore di latinità potremo chiamare anche tertìo kalendas notembris), l’insigno Marco llutilio Cordo, pretore urbano, colla sua ampia toga fregiata sui lembi da una lista di porpora, se ne usciva di casa, preceduto da tre coppie di littori, anch’essi togati, colla loro bacchetta nella destra, e coi fasci delle verghe, ma senza scure, alzati sulla spalla sinistra. Marco Rutilio Cordo si recava al Foro, per amministrare la giustizia. Ma come? in un giorno feriato? In quel giorno per l’appunto cadevano le ferie di Vertunno, il dio degli alberi cd anche dei contratti e delle permute; donde si argomenterà facilmente che, in un paese agricolo come il Lazio, fosse anche un giorno di nundinae, ossia di mercato. E qui bisognerà spiegarsi un tantino. Neanche presso