Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
234 | sorrisi di gioventù |
parecchie volte nel corso dei secoli i concittadini di Confucio; e in virtù di questa sentenza hanno accortamente seppellito tutto ciò che poteva bensì parer nuovo ai curiosi, ma che non si dimostrava egualmente utile alla educazione del popolo e alla prosperità dell’impero.
Vedete infatti la polvere da cannone. L’avevano scoperta, a quanto sembra, fin da mille anni avanti Cristo; ma non se ne sono serviti nè allora, nè poi. Per difendere l’impero sulla terra e sul mare hanno preferito di far dipingere dei draghi, delle chimere, dei mostri fantasticamente terribili sui merli della Grande Muraglia e sul capo di banda delle loro navi da guerra. Così facendo, ricordarono evidentemente la bella massima di Fo-kien, uno dei loro filosofi piú insigni: «Vuoi tu far male al nemico, quando è bastante il fargli paura?» Fedeli a questo concetto, i Cinesi hanno cercato di far paura al nemico, e per parecchie migliaia d’anni non hanno avuto ragione di pentirsene. Del resto, salvo qualche piccolo incidente transitorio, l’impero di mezzo è vivo ancora. Un po’ male in gambe, Dio buono! Ma vorrei veder voi, con una fede di nascita antica come la sua! E ci voleva un vicino, un concorrente in porcellane, per fargli il gambetto, esponendo alle difese interessate e alle curiositá insalubri dell’Europa civile.
Dite lo stesso della bussola. I Cinesi la conobbero e non la usarono, viva la faccia loro.