Pagina:Barrili - Sorrisi di Gioventù, Treves, 1912.djvu/202

gessetto, o d’un cannellino di pietra de’ sarti. La tavoletta si colloca su d’una gran tavola, nel cui ripiano è incastrata una lastra di lavagna; due mani, quelle del medium, ossia del mediatore opportuno tra voi e gli spiriti si posano sulla tavoletta, premendovi su leggermente: uno degli astanti invoca allora lo spirito di un trapassato, più o meno illustre, o per qualche ragione pregiato e caro, a cui gli prema far domande, ad alta voce, o mentali. Lo spirito invocato, o chi per lui (vedremo or ora il perchè di questa restrizione prudente) dà segno del suo arrivo con un fremito, con uno scricchiolìo, o addirittura con un balzo della tavoletta. Siete allora alla presenza sua; ad alta voce, o mentalmente, gli potete domandare quel che volete, ed egli vi risponde come e fino a tanto che gli pare. La tavoletta, seguita a stento dalle dita del mediatore, corre sulla lavagna, saltellando o scivolando sui piedi posteriori; e così correndo a sua posta, scrive coll’anteriore (scriver coi piedi non è poi una gran novità), dando alle vostre domande una serie di risposte, di cui potete contentarvi, sì e no, come di quelle d’ogni altro interlocutore.

Di questo, e d’altri consimili, che non so dire se giuochi maravigliosi o fenomeni strani della misteriosa natura, non voglio dare un giudizio, che per la mia poca esperienza e per la mia pochissima dottrina dovrebbe apparir presuntuoso. Confesserò candidamene