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ditando una guerra in Lombardia, quando scoppiò d’improvviso la rivoluzione Francese, la quale ebbe il suo primo contraccolpo nella aperta ribellione della Savoia e il secondo nella sommossa degli studenti di Torino. Il pericolo imminente, ne converrete anche voi, doveva far dimenticare gli interessi lontani. Nel 1791 ci fu il famoso abboccamento di Pilnitz, tra l'imperatore d’Austria e il re di Prussia, e forse il nostro re fu troppo sollecito ad approvare le risoluzioni bellicose dei due monarchi, perchè egli doveva pure immaginarlo, che uno di essi, l’austriaco, non si curava nè punto nè poco della sua intromissione. È bene che notiate questo, perchè c’è la chiave di tutti i procedimenti del governo di Vienna, nelle cinque campagne che seguirono, dal 1791 al 1796. L’Austria aveva conosciuto i nostri disegni sul Milanese; l’Austria non vedeva di buon occhio che il Piemonte rifacesse, dopo cinquant’anni di pace europea, la propria educazione militare; l’Austria non voleva sopra tutto, anche accettandone lo spontaneo concorso, che il nuovo e mal visto alleato affermasse con qualche successo la sua potenza guerriera in Italia.

Ed ora andiamo avanti. Scoppia la guerra