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78 | la legge oppia |
la ruvidità, virtù la ferocia, e le catene simbolo dell’unità e della forza.
Valerio
Hai ragione; che dirti? hai ragione. Ma andar contro a lui?... Sarebbe un tradimento. Impossibile! impossibile! E come ardirei io guardarlo in faccia? come rimetter piede in questa casa? Via, Fulvia, mia diletta Fulvia, che te ne giova, a te, di questi vani ornamenti?... Non sei tu bellissima tra le belle? Te ne supplico, non mi mettere a contrasto col console; io non sono da tanto.
Fulvia
Ah, tu vuoi l’amor facile? Il mio è a prezzo d’un sacrifizio. Guadagnalo.
Valerio
Fulvia, te ne scongiuro....
Fulvia
Non una parola di più!
Valerio
Dimmi, almeno.... Mi ami tu?
Fulvia
(dopo essere rimasta alquanto perplessa)
No!
(si libera da lui, e fugge per la fauce)
Valerio
Ah! fermati, Fulvia!... Partita! Che farò io? Austerità romana, tu corri oggi un gran risico!
(si allontana precipitoso)
FINE DELL'ATTO SECONDO