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70 | la legge oppia |
Valerio
Ben dici, insanabile!
(accosta uno scanno davanti alla tavola, e fa per sedersi)
Fulvia
Fatti più in là; mi togli la luce.
Valerio
Ma, la vien di lassù, la luce, e non da questa parte.
Fulvia
Io non la penso così.
Valerio
E sia; eccoti servita!
(ritira lo scanno dall'altro lato della tavola: ripiglia
il codice di Plauto, e leggicchia a caso)
«Il rimproverare un amico, quando ei se lo meriti, per qualche suo mancamento, è cosa increscevole, ma utile assai, nella vita». Hai tu a riprendermi d’alcuna cosa? Dimmi, te ne prego.
Fulvia
Parli con me? Credevo che tu leggessi.
Valerio
Sì, ho letto una massima di Plauto. Non ti par giusta?
Fulvia
Chi ha da pentirsi di qualche suo mancamento, può giudicarne. Io non so nulla.
Valerio
Ah! Fulvia!... Se tu me lo consenti.... vorrei dire una cosa.