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66 | la legge oppia |
Plauto
(accompagnandosi a Valerio)
Amico mio, quest’oggi, non fai che sciocchezze. Da prima citi Leonida al fratello; adesso dài della capricciosa alla sorella.
Valerio
Ah! darei del capo ne’ muri.
Plauto
Senti, fa meglio ancora; dà un giro in piazza; lascia il Console pe’ fatti suoi e torna qua, ad implorare il tuo perdono.
(Plauto e Valerio escono)
SCENA V.
Fulvia e Licinia, sole.
Fulvia
Finalmente, sono andati. Ah! non ne potevo già più.
Licinia
Hai udito tuo fratello, che tantaf ra?
Fulvia
Ho udito Valerio che gli teneva bordone, io! Tutto a modo suo, che pare il suo eco!
Licinia
Confessa, per altro, che sei stata troppo in contegno con lui. Poverino! Egli soffriva, come se fosse alla tortura.