Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto primo | 43 |
Marzia
A Fundanio, qui presente, che voleva indurlo a caldeggiare la parte nostra.
Fulvia
(scossa dalle parole di Marzia)
A te, Fundanio?
(Fundanio, che s'era avvicinato, rimane alquanto dubbioso;
Marzia gli accenna ripetutamente degli occhi)
Marzia
Rispondi! Ciò che hai narrato a me, non puoi ripetere a Fulvia?
Fundanio
Egli è che.... Infine, sì, ha detto questo ed altro ancora. O fosse il suo pensiero, o non mirasse che ad entrare nella grazia del Console tuo fratello, egli ha per giunta chiamato la donna: questo sesso arrogante! questo indomito animale! Animale!
Fulvia
(con accento di corruccio)
Anche questo?
Marzia
Cara mia, egli può aver torto; ma la è un’opinione come un’altra.
Fulvia
Non mi far celia! Cotesta non è più materia da scherzo. Che così parli mio fratello, padrone; egli ha moglie; se la intenda con lei. Ma Valerio, che non l’ha ancora!... Vuol trovarla, e a modino, se pensa e ragiona così.