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atto primo 25

Fundanio

Da dove comincierò? Che tutta Roma femminile vuole l’abrogazione della legge, tu l’hai detto, nobilissima Claudia. Io dirò che; nel Foro, alla Basilica, alle Botteghe vecchie, al tempio di Càstore, nel borgo de’ Toscani, al Velabro, non si parla più d’altro. Il popolo, così in di grosso, non mi pare che veda di mal occhio la cosa. E lo si capisce; tutti hanno donne, cui andare a’ versi. Ma i vecchi...., i vecchi son duri. Basta; s’andrà ai comizi e là ci vedremo. I senatori, son nostri; già m’immagino che le belle matrone avranno fatto il poter loro, che è molto....

Marzia

Di ciò non darti pensiero; sanno il debito loro.

Annia

Io, tra ier l’altro, ieri e stamane, ho già veduto sessanta mogli di senatori. E ho girato senza cocchio! Ecco qui le mie tavolette; vedi? la Pubblia, le Cornelie, la Bebia; e qui la Giunia, le Flaminie, le Claudie.... insomma, ho detto sessanta. E tutte, ognuna dal canto suo, hanno fatto altrettanto. I mariti tentennano, ed è già molto che non ardiscano dire di no, come facevano prima.

Fundanio

In casa, sta bene; ma, nei comizi, come si diporteranno costoro? Ecco il guaio. Ma incominciamo dal meno. I comizi possono essere levati in-