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atto terzo | 117 |
la causa di queste leggiadre matrone. Non ci ho avuto merito; non ci ho dunque colpa; e perchè vorresti farmi patire una pena? Io, per me, porto opinione che questa vittoria non insuperbirà le donne gentili, ed esse ne useranno con temperanza, bene intendendo che tu difendevi la legge, non per avversione ad una onesta larghezza nello spendere, ma per timore di esorbitanze possibili. Che se queste avvenissero, se così fosse adulterato il nostro concetto, tu allora mi avresti, e ardentissimo, dalla parte tua....
Catone
(tra burbero e rabbonito)
Avresti fatti meglio a non discostartene mai. Basta; cosa fatta capo ha; dimentichiamo questa pazza giornata.
Licinia
Perdoni?
Catone
Bella forza! Come fare altrimenti? Dopo aver soggiogato il popolo, questo bel cianciatore soggioga anche me. Mi chiedevi Fulvia? Le darai l’anello!
Valerio
Eccolo!
(mettendo l'anello in dito a Fulvia)
Catone
Ah! non si perde tempo?
Valerio
Non già per timore che tu abbia a cambiar di parere, ma perchè....