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— Chi ha detto questo? — domandò Virginio, stupito di quella uscita improvvisa.

— Ladra a me! Ladra a me? — gridò Maddalena, riscaldandosi a grado a grado, quasi ubbriacandosi delle sue stesse parole — Ad altri, non a me, si rivedano i conti. —

Ma ella si era così presto infiammata, che la voce le si spense nella gola; e la bella stizzosa si lasciò cadere sulla seggiola dietro il suo banco, rompendo in un diluvio di lagrime.

Virginio si era molto seccato. Quell'accenno agli altri, cui si dovevano rivedere i conti, mise il colmo alla misura.

— Signor Demetrio, mi pare che non sia da perdere altro tempo per poche risme di carta; diss’egli. — Chiedete piuttosto, ve ne prego, alla signorina Maddalena che cosa abbia inteso di dire. E ad altri si rivedano pure i conti; incominciando da me, sarà finita più presto. —

Il signor Demetrio si seccò due volte più del suo segretario, e diede senz’altro nei lumi.

— Ah, questa è nuova di zecca. La discordia in casa mia! Mi avevano detto che avesse trovato alloggio in un convento di frati, e che laggiù si ritrovasse bene. Ma non pare; eccola qua, in casa Bertòla. Maddalena!... ehi Maddalena, dico, rizzate la faccia e statemi a sentire. Non voglio di queste scene, m’avete capito?

— Ho capito, sì; ho capito; — rispose Maddalena, asciugandosi gli occhi ma singhiozzando ancora. — Lei tenga pure sul mio stipendio la differenza delle trentatrè risme. Mi leverò di bocca un tozzo di pane, e non sentirò più altre accuse al mio onore.... alla mia probità.

— Chi vi dice questo? chi vuol questo da voi? — ripigliò il signor Demetrio inviperito. — Non mi fate scappar la pazienza. Non sono un santo, e ci corre. Vi domando di esser più calma, e di non montare per una sciocchezza sul cavallo d’Orlando. La verifica è una formalità necessaria; tocca a voi come a tutti. Non se ne lagnano gli altri; non ve ne lagnate voi. C’è una differenza? Ebbene, che cosa vuol dire? Ce ne sono state delle