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— Hai ragione, chetati, hai ragione. Ma in quello che s’è detto dai Perrotti non c’è ombra di vero, sai? te lo giuro per la memoria di mia madre.

— Perdio, lo credo anco senza bisogno che giuri. Ma infine, perchè ti nascondi da ogni sguardo profano?

— Tu sai che è sempre stato il mio costume di vivermene soletto; ed ora sto appunto per andarmene...

— Che?

— Sì, vado a Milano.

— O quando?

— Dimani; vado a passare alcuni giorni laggiù, dove alcuni amici mi aspettano. Tu, se odi ancora a sparlare, puoi dire chiaro e tondo che io non sono neppure a Genova; poichè, alla fine, una calunnia, segnatamente quando risguardi una donna, se si può levarla di mezzo con due parole....

— Dici ottimamente, e, non dubitare, ti servirò a misura di carbone.

— Addio, dunque!

— Addio; buon viaggio, e fammi una retata di pallide lombarde. —

Verso sera Laurenti andò dalla signora Argellani, come aveva promesso. La conversazione non fu molto ordinata, nè ricca di belle novità, sebbene la donna gentile fosse d’un umor gaio oltre l’usato. Pensando alla sua partenza, che gli era nata