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Quel giorno medesimo, andando pensieroso per via, s’avvenne in un amico.
— Ohè, Laurenti, come va?
— Bene.
— Con che abbondanza di parole lo dici! Tu m’hai l’aria d’uomo che non istà bene affatto, se non per avventura di corpo, certamente di spirito.
— Tu vuoi celiare, oggi. E quando mi hai tu veduto diverso?
— Oh, parecchie volte, ma invero nei tempi passati; chè ora, come dicono i toscani, o non ti si vede, o quando ti si vede non ti si può parlare. Laurenti, Laurenti! Tu se’ innamorato fradicio.
— Io? se’ pazzo?
— Lo so di buon luogo.
— Che sei pazzo?
— No, che tu sei innamorato. Ti dico e ti ripeto che lo so. Figurati che se n’è fatto gran chiaccherare l’altra sera in fiorita compagnia.... in casa Perrotti, insomma.
— Che? come? — proruppe sbigottito Laurenti.
— Ah, vedi? Cascano i filinguelli al paretaio....
— Casco io? T’inganni; io argomento in quella vece che nelle chiacchere alle quali tu accenni ci sia una bella e buona malignità femminile.
— In quanto è a cotesto, avrai forse ra-