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a’ suoi ospiti, Laurenti scese con essi alla palazzina gialla.

Lungo il tragitto, appoggiata al suo braccio, la signora Argellani diceva a Guido:

— Se sapeste come mi sento meglio! come sono contenta! Non mi ricordo più di nulla, non penso più a nulla. Oggi vivo per vivere, e più tardi vivrò per studiare, per rallegrarmi lo spirito, per fare tutto il bene che potrò.

Discorso che stringea il cuore a Laurenti! Ed io morrò per voi! pensava egli frattanto.

Poco stante, Maddalena si accomiatò, e la signora Argellani la fece ricondurre nella sua carrozza fino a Staglieno.

— Vi eravate dimenticato di quella brava gente? — chiese la donna gentile a Guido, come furono soli.

— Sì; — rispose egli asciutto.

— Cattivo dottore! E non ricordate già più che quei buoni contadini ci hanno avuto la parte loro, mercè vostra, s’intende, in quella giornata che io reputerò sempre il principio della mia seconda vita?

Un amaro sorriso sfiorò le labbra di Laurenti. — Ed ella lo crede? — pensò egli — Ed ella può giudicarmi così dimentico?

E fatte alcune altre parole, se ne andò, pensando che le donne non avevano più che tanto di cuore.