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sua lo avesse già più volte guardato, si fece a dirle, accennandolo:
— Il dottore Laurenti, al quale io sono debitrice della vita.
— Ah! — esclamò la signora Perrotti, guardando fiso il giovine — sono lieta di conoscerlo. Signor dottore, se Ella ci risanerà la nostra bella Luisa, noi le vorremo un gran bene.
— Grazie — rispose Laurenti alzandosi, e facendo un inchino; — ma la signora Argellani risanerà, perchè è giovane e forte, ed io non ci avrò merito alcuno.
— Troppa modestia, signor dottore! — ripigliò a dire la Perrotti, in quella che stava notando il turbamento del giovine; — la gratitudine di tutti gli amici della mia bella Luisa, non può venir meno per simiglianti dichiarazioni. Ma sai, Luisa, che tu sei grandemente mutata? Tu mi sembri già fuori di convalescenza, e noi vogliamo vederti in mezzo a noi, senz’altro indugiare. —
Queste erano le parole proferite dal labbro; ma ecco che cosa pensava intanto la signora Perrotti:
— Qui c’è del segretume, e bisogna metterlo in chiaro. Me la davano spedita dai medici, ed ella è qui seduta nel suo salotto, col suo medico accanto... un medico che non si sa chi sia, nè donde venga... un