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suoi fiori, e pareva tutta affaccendata a considerarne i colori e a contarne le foglie; Guido stava spiando colla coda dell’occhio quello che essa faceva, ed aveva aria di guardare sbadatamente il paese.
— Che cosa fa ella adesso? — pensò egli, vedendola deporre il mazzolino e ripigliare in mano la margheritina che egli le aveva donata. Ma non istette molto a venirne in chiaro, poichè la signora Argellani volgendosi a lui, gli disse:
— Permettete? Vorrei fare una dimanda a questo fiore, e per farla bisogna che lo guasti.
— Oh, fate pure; ma che cosa volete chiedergli?
— Se vivrò.
— E in che modo?
— In un modo semplicissimo; per sì e per no.
— Gli è un giuoco inutile, poichè il vivere è in voi quistione di volontà, e potete saperne da essa quanto vi torni.
— No, io non ne so nulla, non voglio nulla da per me. Se la margheritina non mi dirà di no, accetterò il responso. Vedete? incomincio. Sì, no, sì, no, sì....
— Badate, signora; avete strappato due petali in una volta....
— Orbene, un no di più, e vado innanzi. No, sì, no, sì,.... no.....