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— Suvvia, rispondi! — entrò a dirgli la madre. — Vuoi andare con questa bella signora?
In cambio di rispondere, anzi forse per rispondere meglio, il Giovannino si aggrappò alla veste di Maddalena.
— Lasciatelo stare, Maddalena; egli non mi ama punto.
Cotesto non pensava il fanciullo, e lo significò facendo greppo a quelle parole della signora Argellani, che lo abbracciò teneramente, non badando alle sue vesti di seta perlata che a quella stretta non ci guadagnavano per fermo.
— Manco male! — disse ella. — Tu dunque mi ami un pochino. E verrai colla mamma a trovarmi?
— Sì, sì! — gridò Giovannino rasserenandosi in viso e battendo le palme.
— Ti darò delle chicche; ti comprerò un bell’abitino pel dì delle feste, e dei libri colle immagini, per imparare a leggere.
Fu quello il colpo di grazia per la ritrosia del fanciullo. Ma egli ricordava lo scudo di Laurenti, il quale non era di là da venire, come le chicche, l’abitino e i libri; e la sua gratitudine si manifestò con una dimanda che risguardava appunto il generoso donatore.
— E questi ci sarà?
— Come, questi? — gridò Maddalena. —