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a Genova, colle ortaglie e le frutte, e si metteva anche qualcos’altro di costa; ma ora....
— E non ho buone gambe da andarci io? — disse la nuora.
— Che! ti pare? una bella e delicata creatura come sei tu, Maddalena, far di queste corse tutte le sante mattine? Si guadagnerà meno; si farà anche un po’ di digiuni, oltre quelli che la Chiesa comanda, e non ci si pensi più. Il Santo poi non è un cattivo giovine, e quando può, non tralascia di andare.
— Chi è il Santo? — chiese la signora.
— È un brav’uomo, — rispose Maddalena, — un povero trovatello che mio suocero ha tolto con sè, per fornire i lavori più gravi, che egli, co’ suoi sessant’anni sulle spalle, non potrebbe più fare. Ah, quando ci è mancato il Sandro, si è perduto ogni cosa.
— E come vanno le vostre faccende?
— Non bene, signora. I tempi sono grami; le raccolte scarseggiano, e non c’è punto riprese. La vigna ci ha la maledizione addosso: gli ulivi anch’essi hanno dato poco frutto nell’ultima annata; delle ortaglie si è cavato qualcosa, ma non già come ai tempi del Sandro. Egli si alzava per tempissimo; correva a Genova in quattro salti; faceva buon negozio, e tornava ancora a