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— No! — rispose asciuttamente il fanciullo.
— E perchè? Ti metto forse paura?
— No! — ripetè egli, che quella parola la sapeva dire per bene.
— E perchè dunque non vuoi venire con me?
— Perchè voglio stare con mia madre.
— Carino! E dov’è tua madre?
— È in casa.
— E dov’è la casa?
Il marmocchio, stretto da tutte quelle dimande, non rispose più nulla.
— Prendi; — entrò a dire Laurenti. — Questo lo porterai alla mamma.
E gli messe in mano uno scudo. Il ragazzo lo guardò; parve paragonarlo col coccio, poichè lasciò tosto cadere quest’ultimo, voltando e rivoltando invece con molta curiosità quel nuovo balocco che gli luccicava tra le dita; poi si mosse per andarsene, dando ragione a quello scettico che lasciò scritto: — «volete levarvi uno dai fianchi? dategli in mano cinque lire.»
— Come si dice, Giovannino? Fa una riverenza al signore e alla signora, e di’ loro: grazie tante! —
Queste parole erano dette da un nuovo personaggio, di genere femminino, cioè dalla madre del ragazzo, che era capitata allo svolto della viottola, chiamata colà dai fuggiaschi.