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le falde dei colli, non abbastanza inverdite dalle fronde novelline degli alberi. Rideva tutt’intorno quella giovine bellezza di natura che il pittore, costretto a cavare i suoi effetti dalla abbondanza delle frasche, dalle balze sassose, dai campi biondeggianti, non può ritrarre con efficacia; bellezza che forse apparirebbe falsa e stonata sulla tela, ma che parla al cuore e lo soggioga con tutte le grazie innocenti della prima gioventù. Oh primavera, gioventù dell’anno! Gioventù, primavera della vita!

La carrozza della signora Argellani uscì per via Carlo Felice e via Giulia, verso porta Romana. La signora Luisa non aveva sulle prime badato a questo itinerario; ma, come fu alla porta, chiese a Laurenti:

— Perchè non siamo andati per porta Pila? Dove mi conducete voi?

— Vi contento, signora; — rispose Guido. — Mi dicevate un giorno che sareste andata molto volentieri.....

— A Staglieno; me ne ricordo. Ma ricordo altresì che voi mi avevate risposto...

— Che non era ben fatto; sì certo, vi ho risposto così.

— Che la vista dal camposanto faceva male; — proseguì la Luisa.

— Sì, anche questo; ma oggi ho mutato pensiero, — disse il giovine, sospirando — Voi non volete più essere di questo mon-