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più dove fosse, se in terra o in cielo; la chiusa poi lo teneva sospeso nell’abisso, tra il cielo e l’inferno.
Il vecchio Giacomo era sparito, mentre egli leggeva. Si alzò agitato per andarlo a cercare, ma non potè fare un passo verso la scala. Dall’altra banda del cassero e’ vedeva comparire il giardiniere, che col suo cappello in mano aiutava una signora a salire lassù.
Quella signora era vestita di seta cenerognola, a larghe pieghe; portava uno sciallo rosso di Persia mollemente raccolto intorno alla vita, e sulla bruna capigliatura aveva posato un cappellino di velluto alla foggia garibaldina, colle sue tre penne rosse nella risvolta della fronte.
Il cuore di Guido Laurenti fu per rompersi a quella vista, e le sue labbra mormorarono un nome: Luisa!
La donna gentile che già era salita sull’ultimo gradino, volse gli occhi sfavillanti verso di lui, gli sorrise, e si pose un dito sulle labbra, accennandogli che si volesse chetare.
Giacomo rideva di sottecchi, il susornione!
Allora Guido ricadde sul sedile, sopraffatto dalla gioia improvvisa; e come poco innanzi aveva mormorato il nome di Luisa, così mormorò ancora quest’altre parole: — regina delle donne!
Il sole in quel punto usciva radiante sul mare, e un lungo sprazzo di luce inondava la tolda dell’Amerigo Vespucci, che