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non dà retta alle esterne sensazioni, legge senza intendere, guarda senza vedere. Egli badò soltanto ad alcuni viaggiatori i quali uscivano dai camerini, per venire a godersi la prima frescura, e pensò che se gli altri uscivano, egli doveva andarsi a rinchiudere, poichè non voleva farsi scorgere, così rabbuffato e sciatto com’era.

Ma in quella che si alzava per scendere, vide comparire dall’orlo del cassero di poppa la testa del Giacomo, il quale saliva la scaletta per venire da lui.

— O come? — gridò il giardiniere, vedendo sulla persona di Laurenti e sul viso i segni della insonnia prolungata. — Non ha dormito, Vossignoria? Male, male! Se la va di questo passo quando saremo laggiù, non vuol durarla di molto.

— Tanto meglio, Giacomo, tanto meglio! La vita non franca davvero la spesa di essere vissuta. Ma vedete un po’ che stupendo mattino!

Era il primo sguardo che Laurenti volgeva a quel risveglio della natura.

— Mattino! mattino! altro che mattino!.. borbottava tra i denti il giardiniere.

— Che paternostri dite voi ora?

— Oh, lo so io, quello che dico. Il viaggiare è assai bello, e contemplare il levar del sole piace anco ai cacciatori di pernici; ma sarebbe assai meglio dormire nelle ore del sonno. Se Domineddio ha fatto il giorno e la notte, gli è segno che ci aveva le sue gran ragioni.

— Che cosa volevate da me, Giacomo?