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pace dell’anima. Ero infermo e l’India mi ha risanato. Ero partito dall’Europa colla morte nel cuore, e sono ritornato pieno di vita, e così forte che ho potuto rivedere Madrid senza tristezza, e le persone che mi avevano fatto patire, senza che il mio cuore accennasse con un battito più frequente di averne sentito la vicinanza.
— Veda che strano concatenamento di pensieri e di cose! — esclamò Laurenti. — Ella parla dell’India, signor duca, ed io ci andrò tra pochi giorni..... sebbene io non abbia da andare a cercarvi altre medicine che quelle della sua flora così ricca e svariata.
— Ella in India? — proruppe Luisa; ma seppe frenar subito il ribollimento del sangue; di modo che, allorquando Laurenti volse gli occhi a lei per risponderle, non ebbe a notare che uno sguardo sereno e freddo, e quello sguardo gli gelò il cuore, dove accanto alla menzogna già stava per germogliare il rammarico di averla detta.
— Sì, in India, o signora. Mi è stata offerta una missione scientifica; ed era da ricusare o da accettare sui due piedi. L’ho accettata, e debbo per conseguenza recarmi ad Alessandria d’Egitto; di là fino al golfo Persico...
— Oh, non faccia questo viaggio senza visitar le rovine di Babilonia e di Ninive!