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tra i due, e che egli non aveva nemmanco ricordato il suo debito di cortesia verso l’inferma.

E poi, che serve? la signora Perrotti non si dava un pensiero al mondo delle angustie di quel leggiero corteggiatore di donne; ella badava a restituire in trafitture profonde i colpi toccati alla sua vanità. In quel battibuglio che ella pensava di far nascere, ce n’era per lui, vecchio ingrato, come per tante donne, regine di fresco, alle quali doveva sicuramente nuocere l’apparizione di quella donna, fantasma del passato, bellezza rinnovata, resa più efficace dalla oscurità in cui s’era lungamente costretta. La Luisa Argellani ricordava all’Aurelia, impastata di bellezza e di fiele, ciò che questa aveva patito per lei; ma poteva essere anco un’arma potente, un carro falcato da scagliarsi contro altri nemici, a vendicare più recenti sconfitte. Arcani del cuore! È egli mestieri di altre parole per farli intendere ad ogni generazione di lettori?

Ora l’effetto del carro falcato fu grande, più grande di quello che non s’argomentasse l’Aurelia. Come è bella! dicevano gli occhi di tutti, voltandosi alla nuova venuta. Intorno agli altri soli (soli che ricevono luce e calore, come ho già detto al principio di questo racconto, e non ne danno