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mar Tonna, nè Tonietta, e sarà tanto di guadagnato per tutti.

— Chi è la signora Tonna? — dimandò il giovinotto, dopo una breve sosta. — È la vostra padrona, forse?

— O che, le pare? È la donna di casa, la governante, e che so io; vecchia zitellona che biascia paternostri, legge le Vite dei Santi e mangia biscottini.

Laurenti respirò con tanto di polmoni, come dovrebbe respirare Encelado, se gli levassero l’Etna dallo stomaco.

Intanto il trapiantamento della camelia era condotto a buon fine, e il giardiniere dilettante, non volendo lasciarsi fuggire il giardiniere maestro, fino a che non si sbottonasse del tutto, lo tenne a bada col fargli vedere per ogni verso il teatro delle sue geste agronomiche e botaniche, considerate con molta attenzione, e lodate con acconcie parole dal sentenzioso orticoltore.

— Vossignoria conosce il mestiere a menadito. Già, loro signori, quando ci si mettono, vengono a capo d’ogni cosa.

Sempre intento a trovare un nuovo appicco al discorso che gli premeva, Laurenti condusse Giacomo a vedere le sue raccolte entomologiche, i suoi ofidii, i suoi batracii