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Si avanzò allora fino al murello, e si provò a guardare. Gli era per l’appunto il giardiniere, che aveva rizzato la povera pianta, e stava col viso in aria a cercare di lui. I cocci del vaso erano sparsi sul terreno, ma il terriccio di castagno era agglomerato tuttavia intorno alle radici; la vittima respirava ancora.
— Signor.... signor.... La mi scusi; non so il suo riverito nome.
— Laurenti, ai vostri comandi, brav’uomo.
— Signor Laurenti, veda..... questa è roba sua; — proseguì il giardiniere, levandosi con una mano il cappello, e additando la camelia coll’altra.
— Che? come? — gridò Laurenti. — Oh la mia povera camelia! E come mai la è caduta? Forse il vento....
— Oh, non ha tirato vento, stanotte; — rispose il giardiniere. — Sarà stato quel tristo d’un Grigio. Sa Ella? un gatto bellissimo, ma e’ ci ha il ticchio di scorazzar la notte, per dar la caccia ai topi. Si sarà arrampicato per l’edera fino alla fila dei vasi, e avrà fatto lui il malanno.
— Ah! — esclamò Laurenti. E siccome il Grigio non era lì per protestare, la calunnia ebbe corso.