Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 56 — |
sensazioni, mutando paese, e via via. La dama è ricca. A quella palazzina e a quel magnifico giardino dee rispondere un largo censo. Perchè si lascia sgretolare a quel modo dal male!
«Chi sa? forse la ci avrà le sue millanta ragioni a non muoversi. Si è a volte legati in un paese con funi di canape, a volte con fili di seta... che tengono assai più forte del canape. E invero un marito non può essere impedimento a fare quello che la cura del proprio corpo consiglia; laddove un amante... Un amante! e perchè?...»
La supposizione dell’amante non pareva gli andasse molto a’ versi. La masticò un tratto fra i denti, quindi balzò in piedi con piglio d’insofferenza. — Vadano in malora gli amanti!..... esclamò. — E le amanti! — soggiunse, ma più sommesso, come chi senta di dire una mezza bugia a sè stesso. E uscito dal salotto, andò a cangiar vestimenta, zufolando (egli che non zufolava mai); quindi uscì, dopo aver detto al servitore che sarebbe tornato tardi, poichè andava al teatro Carlo Felice; e uscì zufolando pur sempre.
Quella per fermo era serata di musica!
Il teatro Carlo Felice quella sera aveva