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a descrivere la sua curva violenta vicino a lei, per dileguarsi da capo.

Ad una di cotai donne aveva dato il mio Guido le primizie de’ suoi affetti soavi. Novellino agli inganni, aveva fatto la sua scuola, e bisogna soggiungere, ad onor suo, che mai scuola tornò più profittevole di quella. Egli è dato cadere in trappola così agli accorti, come agli sciocchi; senonchè gli sciocchi vi rimangono, e gli accorti se ne cavano fuori. Ora, Laurenti, quantunque non senza difficoltà, nè senza danno, se n’era cavato; aveva patito, ma alla guisa delle anime forti, e non lo avea fatto scorgere. Il futuro entomologo aveva (condonatemi la frase) dato di piglio al suo cuore infermo; lo aveva aperto, arrovesciato e strizzato, per ispremerne fin l’ultima goccia d’umor guasto; poi, rasciutto, lo aveva rimesso a posto e s’era dato anima e corpo allo studio, gran rimedio alle anime affannate.

Ecco perchè non c’era nulla nel cuore del giovine naturalista; ecco perchè non c’era un’immagine di donna negli arcani penetrali della sua vita operosa.

Santa quiete dell’anima! Come il filosofo di Orazio, ma non disutile, nè paganamente