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III.

No, la donna non c’era; ma, poichè racconto ogni cosa, non posso negare che c’era stata. Laurenti aveva ventott’anni, come mi pare d’avervi detto, e se non ve l’ho detto, sappiatelo adesso; ora e’ non si giunge a quell’età senza aver sentito almeno una volta le trafitture dell’arciero bendato.

Quello di Laurenti era stato uno di quegli amori poggiati sul falso, tormentosi come un cattivo sogno, che toccano talfiata, acerbo tirocinio del cuore, ai giovinetti inesperti. Egli s’era a diciott’anni invaghito di una donna, non bella davvero, ma che pareva ed era celebrata bellissima, come tutte quelle che sanno far risaltare qualche fisico pregio con arte maravigliosa, lo circondano di svenevolezze, parlano al cuore dei riguardanti coi sogni che lasciano concepire, colle speranze che lasciano nascere, o che coltivano quotidianamente, colle vaporose malinconie, coi sorrisi, tenendo gli adoratori in un’aria impregnata d’acque