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pian di sopra la camera da letto, lo spogliatoio, la biblioteca, e tre camere per gli ospiti di Laurenti, che erano coleòpteri, lepidòpteri, uccelli, pesci, rettili impagliati, conchiglie, denti ed altri avanzi di animali e piante fossili.

Imperocchè, già lo sapete, studio prediletto e passatempo di Guido Laurenti era la storia naturale. Egli aveva incominciato colla botanica e colla entomologia, scienze vicine di casa, come è vicino l’insetto al fiore, ma era presto salito per tutti gli altri rami delle scienze naturali. Non si è appassionati cultori della flora, senza darsi anche allo studio della fauna, nè dell’una e dell’altra, viventi, senza correre alle estinte, le cui forme sono eternate nel grembo della terra. Gli è uno studio che affascina, e accade allo studioso come a quel tale cacciatore della leggenda, che fu condotto dai voli di un merlo fantastico da un capo all’altro d’Europa. Dalla osservazione della natura in tutti i suoi grandi periodi, nasce il desiderio di approfondire le origini. L’antichità della terra, scritta in vaste pagine stratiformi, conduce difilati al problema della costituzione della materia, a quella sostanza vaporosa che turbinò un