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Suo padre amava che egli studiasse; danari quanti ne voleva, ma non si muovesse per nissun pretesto da Genova. Un giorno, cionondimeno, fatti gli esami del primo anno di medicina, e’ gli aveva mandato un bel gruzzolo di monete, perchè contentasse la sua voglia di andare a Roma. Quel viaggio e’ lo aveva in mente da un pezzo, e gli parea mill’anni di non mettersi la via tra le gambe; ma l’uomo propone, e gli amici dispongono. I danari del babbo erano andati in mano di uno strozzino, per salvar dalla prigione un suo amico e parente, che era meno ricco e più scapato di lui, Come cavarsela con suo padre? E sopratutto, come cavarsi la voglia di fare una gita? Pensa, ripensa, e’ non trovò altro partito che quello di viaggiare nelle proprie tasche, e dettare una relazione del viaggio, per mandarla a suo padre.
Gli era un bel paese davvero, sebbene un po’ brullo. Anzitutto non c’era da snocciolare nemmanco una lira in beveraggi a’ cocchieri; il conto dell’oste si pagava colla massima agevolezza; i ciceroni non costavano nulla. La scatola dei solfanelli lo conduceva a dotte considerazioni sul progresso delle industrie; il fil di seta col