Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 135 — |
— Non intendo il paragone; — disse la inferma rizzando il capo e guardando in volto Laurenti, come se volesse indagar negli occhi di lui un intento riposto di quelle sue ultime parole.
— Ed io non ho voluto fare un paragone; — rispose prontamente ii giovine. — Le chiedevo in quella vece se le paresse dicevole una imitazione di quella fatta. —
La signora Luisa stette un tratto silenziosa; poi, a mo’ di commento a tutto il discorso del suo medico, si fece a dirgli:
— Queste sue argomentazioni, delle quali riconosco il pregio, sono molto generiche, e non mi persuadono ancora della utilità del vivere, per una donna mia pari.
— Perchè? C’è egli bisogno di intender tutto? Si opera secondo il proprio cuore, secondo il proprio consiglio. L’attività è l’uomo. Fare, fare, è l’impresa gentilizia di questo grande ignorante che è l’uomo, di questo credente nel cuore, scettico nella mente, che Goëthe ha incarnato nel suo Fausto. Fare, fare; ed è perdonato anco l’errore, e i patti col diavolo, anco se scritti col proprio sangue, non tengono; chi più ha operato, colla coscienza di voler giungere al vero, ha salvato l’anima sua. In-