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nino, imperocchè le donne non hanno da entrare nelle faccende dei loro mariti e figliuoli, ma da starsene in casa, alla conocchia ed al fuso, per meritarsi l’epitaffio della matrona romana: Casta vixit, lanam fecit, domum servavit. L’unica donna libera dei tempi antichi era la cortigiana, l’eteria; la quale, per conseguenza, era la sola che fosse utile a qualche cosa nel mondo, dappoichè intorno a lei convenivano, come oggi nella conversazione di una gentildonna, i più ragguardevoli personaggi, ed ella inspirava i filosofi e i magistrati, governava la repubblica ed esercitava il più bel diritto del reggitore di Stati, il diritto di grazia. Per tal modo la famiglia, diventando presso che inutile, tornava uggiosa all’uomo. Quella importanza che si negava alla moglie, alla sorella, alla madre, alla donna di casa, era acquistata dalla eteria, col sacrificio del pudore, il quale in fondo in fondo non doveva parer troppo grave, se era fecondo di tanti benefizi per lei.

— Fin qui, disse la signora Argellani, salvo l’ingegno del mio ottimo medico, non vedo nulla che faccia al caso mio.

— Ora vengo al buono, gentil signora,