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ora nessun medico, sia pur Boherave redivivo, potrebbe condurla di primo salto a cotesto.
— Vede Ella dunque? Io non desidero la vita. Soltanto mi spaventa il dolor fisico; quello svenimento di iersera mi ha fatto paura, lo confesso. Ma se io potessi andarmene chetamente, senza una commozione violenta.....
— Ma perchè, Dio santo, perchè?..... — proruppe Laurenti, cogli occhi gonfi di lagrime. — Questo, signora, è odio di sè, e un’anima eletta non ha da sentire di così brutte passioni.
— Odio? no — rispose l’inferma. — Io non ho mai odiato nessuno, lo giuro a Dio che mi ascolta, e che Ella ha invocato. Non odio neppur me, povera creatura, che non ho mai fatto male ad alcuno. Ho a tedio ogni cosa, ecco tutto, senza frasi sonore, senza ira, senza rammarico.
Laurenti non seppe rispondere più nulla. Quella malattia resisteva a tutti i suoi consigli, a tutte le sue esortazioni. Chinò il capo, chiuse il volto nelle palme, e stette immobile, silenzioso, mentre nel profondo del suo cuore infuriava la tempesta.
Il soave accento della signora venne ad interrompere quel lungo silenzio.