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niare col fatto la efficacia delle sue cure. Ma anzitutto il suo nome, perchè io lo ricordi come quello di un amico.....
— Guido Laurenti, signora, e desideroso di meritare questo titolo.
— Già siamo buoni vicini; — disse ella; — ma io per verità non sapevo che Ella fosse medico, e che il rimedio stesse accanto alla malattia, con un semplice muro di separazione. Qui tutti la credevano un naturalista, e più particolarmente un botanico.
— Mi diverto, signora; lo studio è una grande consolazione alla gente sola, e fa bella la solitudine stessa.
— Alla sua età!
— Ho già vissuto molto, signora, e senza lo studio, che apre nuovi orizzonti allo sguardo dell’anima, avrei potuto finir male. Ma parliamo di Lei; come va il polso?
— Veda; — gli rispose la signora Argellani, sporgendogli il braccio.
— Non c’è male; ma sono troppo piccole pulsazioni. Signora, badiamo bene; qui c’è una malattia di sfinimento, che alla sua età (lasci che parli anch’io dell’età) che alla sua età non ci dovrebbe essere. Ora, se io le ragiono liberamente della sua malattia.....