Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/82


— 76 —


io, desiderando il bene della tua casa, da amico qual sono?

— Vero.... verissimo.... — balbettò il vecchio aldione. — Ed io ti ringrazio della tua grande bontà. Ma conoscerai tu egualmente l’uomo che possa convenire ad una famiglia di lavoratori?

— Eh, per la croce di Dio! non sarà già così diffìcile, come il provvedere a tutti i bisogni della casa d’Aleramo, — rispose Rainerio. — Tra tanti aldioni soggetti al conte Anselmo, troverò ben io quello che faccia al caso tuo. —

Dodone non pensò più a strizzar l’occhio sinistro, tanto era da tenerli aperti ambedue.

— Capisco, — diss’egli, acquetandosi in apparenza, — potrai fare anche questo, e trovar meglio che io non saprei. Ma vedi, signor mio, sarà anche meglio lasciare a Domineddio la cura di mandarci quell’uomo, e sopra tutto di ispirar bene la mia cara figliuola.—

Il castellano, a cui si anteponeva così in mal punto l’autorità di Domineddio, pensò per allora di non dire più altro sull’argomento