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Getruda fu la prima a vederlo, e il gesto del suo volto avverti Rainerio dell’appressarsi del vecchio. Il quale, per altro, non parve darsi molto pensiero di una conversazione come quella, tra il castellano e la bianca Getruda. Rainerio faceva spesso la salita di Croceferrea; nè sempre gli accadeva di trovare il vecchio aldione davanti alla casa; nè mai mostrava desiderio di vederlo subito, restando volentieri a discorrere con la sua bella figliuola.
I castellani, si sa, son sempre di buon umore, quando parlano con le donne; gran mercè che vi siano donne, e piacenti di aspetto, nella casa del povero aldione, per render più umano, più facile ai perdoni e alle proroghe, un eterno ricevitore di tributi. Ammiccò dunque, il vecchio Dodone, con l’occhio piccolo e bianco sotto le ispide ciglia e sotto le palpebre aggrinzate; e il furbo ammicco si mutò in un sorriso melenso, quando Rainerio si mosse alquanto verso di lui, con la benignità dell’amicizia, non disgiunta dalla gravità del carattere padronale.