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cara della vita. Marbaudo era il suo nome; e ad onta di quel nome, che gli scribi del tempo latinizzavano in Marbotus, Marabotus, l’uomo che lo portava non era d’origine Salica, come potrebbe a prima giunta sembrare.

Nella povertà onomastica del calendario di allora, e dovendosi pur chiamare in qualche modo la creatura umana assai prima che ottenesse il battesimo (cerimonia fatta allora a lontani periodi, e per molti insieme, anche già avanti negli anni), i nomi personali erano imposti a capriccio, come venivano in mente, per ricordi di esempi vicini, e senza che i genitori pensassero punto a mantenere nel nome del figliuolo la distinzione di schiatta. Così avvenne che intorno al mille avessero nomi goti, longobardi, salici e borgognoni, tanti e tanti figliuoli di sangue italico, che poi, chiamati per alcuna ragione in giudizio, dichiaravano di vivere sotto la legge romana. La dichiarazione della legge sotto cui uno viveva, era a que’ tempi la testimonianza più nota della sua origine. Molti Romani, cioè nati sotto legge romana, ridotti da tanti secoli di