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Mi direte che qui si tratta di fieno, e che l’umanità non c’entra. Non c’entri, e passiamo oltre. Io vi dirò invece che il diavolo non è così facile a scacciare dai luoghi dove una volta abbia messo il piede. Sul prato maledetto egli andava spesso (di notte tempo, si capisce) a celebrar le sue nozze, con fiaccole e musica. Non era prudente, per conseguenza, avventurarsi in quel luogo solitario; e il meglio che si potesse fare, quando si capitava là durante la ridda (sempre secondo la cronaca di frate Eusebio), era di ritornarsene indietro, se pure non si era accompagnati da un valente esorcista.

Ed oggi ancora, tanti secoli dopo, è voce tra i terrazzani che in certe notti si veda ancora il maligno celebrare le sue nozze su quel prato, con le solite fiaccole e con la solita musica.

Io, se ci aveste a passare in quei momenti difficili, non saprei davvero che cosa consigliarvi. Forse non sarebbe male andarci con una buona lanterna, perchè più ci son lumi e più ci si vede. Non sarebbe neppure mal fatto