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ringia, gli successe Ottone II, che morì ventottenne a Roma, dieci anni di poi, ma dopo aver fatto dichiarare imperatore suo figlio Ottone III, che aveva a mala pena tre anni. Scampato per miracolo alla tutela, o peggio alla prigionia di Enrico di Baviera, suo cugino, l’imperatore fanciullo cadde in balla dell’arcivescovo di Magonza e del vescovo di Hidelsheim, che veramente governarono sotto il nome di lui.

Per tutto il tempo della minorità di Ottone III non furono in Germania che discordie continue, e guerre con varia fortuna, tra i suoi grandi vassalli. Neanche Roma riconosceva l’autorità del nuovo imperatore. A Roma, del resto, non si riconosceva, allora, che il sovrano abbastanza forte per andarsi a far coronare.

Teofania, la giovine madre di Ottone, era scesa bensì in Italia, con grande nerbo di soldati; ma senza rimediare a nulla. Fu necessario che andasse il figliuolo, compiuti i sedici anni d’età.

Eccoci dunque al 996. Ottone III passò le