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loro, che nel vostro sudore si sono abbeverati, delle vostre miserie rallegrati, delle vostre donne, quando erano belle e fiorenti.... „

Ma gli amici di Dodone non permisero che egli continuasse, e furono pronti a dargli sulla voce.

— Perdonagli, rnesser conte! — gridarono essi, intromettendosi. — Vedi che ha perso il lume della ragione!

— Lo so, — disse Anselmo; — lo so. Povero vecchio padre!...

E si ritrasse, turbato, lasciando che il pazzo dicesse a quegli altri il resto delle sue verità.

Un suono improvviso di corno venne per grande fortuna a disviare il corso delle sue meditazioni. Il conte Anselmo si affacciò al ciglio del poggio, e vide apparire sulla strada campestre le mute dei suoi cani e lo stuolo dei suoi falconieri.

— Ah, vivaddio, miei fedeli! — gridò egli, come furono tanto vicini da poter sentire la sua voce. — Era tempo che ritornaste!

— Messer conte, — disse il capo dei militi, — noi siamo stati sulla traccia di un cervo,