Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/290


— 284 —


i segreti dei rabbini; chi era egli mai? forse un Ebreo egli stesso? In questo caso, e per ie idee di quel tempo, tanto valeva che fosse il diavolo a dirittura.

— Ma tu.... — balbettò egli, — tu che sai tante cose, e vinci coi segreti della natura, chi sei? Chi dovrò io annunziar vincitore?

— Curiosità, madre di sapienza! Contentati, per ora, del mio nome di battaglia; l’altro, con tutti i titoli annessi e connessi, lo avrai a suo tempo, quando si tratterà di presentarmi alla bellissima sposa. Non temere, o Scarrone; la perla di Croceferrea andrà in mani ben degne di riceverla. Getruda non s’immagina certamente di avere tal marito, nè Dodone tal genero; egli che voleva ad ogni costo darla in moglie a quel suo rustico Marbaudo. A proposito, e dov’è, il giovanotto? —

Marbaudo era sparito, e Legio sorrise, vedendo libero il campo.

— Ah, bene! — esclamò. — Egli ha preso il nostro consiglio, e senz’altro querele si è allontanato da noi. Speriamo che si consoli, quel poveraccio. Tanto, la bionda Getruda non era