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Costoro, come sapete, si vantavano di discendere da un cavaliere sconosciuto, ma di gran legnaggio, il quale aveva rapita e sposata una figliuola dell’imperatore Costantino. Alcun che di simile si raccontava d’altri signori e militi di confine, nell’antico impero di Bisanzio; dond’è facile argomentare che per tutte queste origini romanzesche si tratti d’una favola comune, raccontata in versi greci, e portata attorno per l’Occidente dai primi pellegrini di Terrasanta. Comunque sia, quel di Mirandola avendo rapita una figliuola di Costantino, Aleramo di Monferrato doveva rapire a sua volta una figliuola di Ottone I.

Ma i documenti fan contro alla cronaca romanzesca di frate Jacopo. Aleramo era figlio d’un conte Guglielmo, venuto di Francia a capo di trecento lance in aiuto del marchese Guido di Spoleto, da poi fatto imperatore; e già nel 934 si vede succeduto al padre nel dominio del vasto territorio donatogli in feudo da quell’imperatore, poichè fu coronato nell’anno 889 a Pavia.

Venuto di Francia, per seguir la fortuna